Recensione di 1970. Romanzo di un anno irripetibile di Adolfo Fantaccini

Il Mondiale più rivoluzionario nel paese delle rivoluzioni: 1970. Romanzo di un anno irripetibile (Urbone Publishing) è molto più che una semplice riproposizione romanzata dei campionati mondiali di calcio poi vinti dal Brasile contro l’Italia reduce dal Partido del siglo con la Germania in semifinale. Adolfo Fantaccini riesce infatti a miscelare con armonia tutti gli aspetti della società dell’epoca, dallo sport alla musica fino alle conquiste sociali che hanno poi caratterizzato e improntato i successivi anni a venire. Un mosaico composto da tanti tasselli dai colori vividi eppure velati da una delicata patina malinconica, una storia che accoglie il lettore (anche quello non appassionato di calcio) accompagnandolo in un viaggio nel tempo così lontano e al contempo così vicino.

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Recensione di Guarda le luci, amore mio del premio Nobel Annie Ernaux

Gli ipermercati sono un universo inesauribile di storie, di intuizioni, di personaggi, di dialoghi, lo sanno bene tutti gli scrittori in cerca di un po’ di ispirazioni. Ricordo almeno un paio di videogioci ambientati tra le corsie, ma non ero a conoscenza di un romanzo e invece a scriverlo è stato nientemeno che la sempre brillante Annie Ernaux, recente vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura 2022, con il curioso e piacevole Guarda le luci, amore mio (Regarde les lumières mon amour) edito in Italia da L’Orma con traduzione di Lorenzo Flabbi.

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Recensione Mussolini il capobanda di Aldo Cazzullo

Per accompagnare un brevissimo viaggio di andata e ritorno in auto a Lione ho ascoltato l’audiolibro di Mussolini il capobanda di Aldo Cazzullo. Una scelta più che soddisfacente, perché il noto giornalista e scrittore originario di Alba è riuscito a confezionare un lavoro ben strutturato e organizzato in capitoli ragionati e bilanciati. Il sottotitolo dell’opera indirizza subito su quale sia l’obiettivo di questo saggio ovvero perché dovremmo vergognarci del fascismo.

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C’era due volte – spiegazione del finale del thriller di Franck Thilliez

Qual è la spiegazione del finale del formidabile thriller C’era due volte di Franck Thilliez, pubblicato in Italia con Fazi Editore e con la traduzione di Federica Angelini dall’originale Il était deux fois? Si può rimanere un po’ disorientati dalle ultime pagine, che scorrono veloci e dense di avvenimenti e rivelazioni, richiedendo una seconda lettura e qualche capatina ai vari capitoli precedenti. Questa recensione, ça va sans dire, sarà pregna di spoiler e quindi si rivolge in modo particolare a chi cerca di soffermarsi sull’enigma nell’enigma di questo magistrale lavoro.

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Recensione Autunno tedesco di Stig Dagerman

La scrittura di un reportage è una delle arti più difficili del mondo del giornalismo perché può capitare che l’autore cada nella vanità di porsi in primo piano rispetto a ciò che dovrebbe invece raccontare: qualcosa che accade di frequente anche negli articoli tradizionali e nelle interviste, ma che nell’ambito di una cronaca di viaggio o, peggio, di una situazione bellica risulta ancor più aberrante.

Non è il caso dell’encomiabile lavoro svolto dallo scrittore svedese Stig Dagerman a seguito del viaggio nelle rovine della Germania dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, dal 15 ottobre al 10 dicembre 1946. Pubblicato a puntate dal dicembre del ’46 al successivo aprile ’47 sul quotidiano Expressen, diventò poi il volume unificato col titolo Tysk höst ovvero Autunno tedesco poco dopo, a maggio. Ho letto la traduzione italiana a opera di Massimo Ciavarolo pubblicata dalla casa editrice Lindau.

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Recensione Due Vite di Emanuele Trevi, vincitore Premio Strega 2021

Vale la pena investire un paio d’ore per leggere Due Vite di Emanuele Trevi, vincitore del Premio Strega 2021 ed edito da Neri Pozza. Si può immaginare un lavoro colossale per esplorare due intere esistenze, ma non è affatto lo scopo di questo volume che infatti si concentra a raccontare il rapporto tra l’autore e due tra i suoi più cari amici (e colleghi) come Pia Pera e Rocco Carbone, entrambi scomparsi prematuramente.

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Recensione Léon di Carlo Lucarelli: un thriller geometrico

Si inaugura il blog con l’ultimissimo libro letto, il recente Léon di Carlo Lucarelli, edito da Eiunaudi nella collana Stile Libero Big. La prima parte della recensione sarà libera da spoiler, mentre la seconda scenderà nel dettaglio degli avvenimenti, dell’intreccio e dei personaggi, ma – tranquilli – sarà adeguatamente protetta per chi ancora non ha letto il romanzo.

Trama di Léon di Carlo Lucarelli in breve e senza spoiler – Il brutale serial killer Iguana è scappato dall’istituto psichiatrico in cui era detenuto dopo gli omicidi narrati in Amost Blue (1997), mettendo in serie pericolo la poliziotta che lo ha incriminato, Grazia Negri, e l’altro protagonista del precedente noir, il non vedente Simone. Ma sin da subito ci sono particolari che sembrano incasellati nel posto sbagliato e meritano più attenzione. In un crescendo di tensione, sangue e di ribaltamenti di fronte, c’è poco da annoiarsi con questo gradevole romanzo di poco più di 200 pagine, che si può leggere in un mezzo pomeriggio.

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