Recensione di 1970. Romanzo di un anno irripetibile di Adolfo Fantaccini

Il Mondiale più rivoluzionario nel paese delle rivoluzioni: 1970. Romanzo di un anno irripetibile (Urbone Publishing) è molto più che una semplice riproposizione romanzata dei campionati mondiali di calcio poi vinti dal Brasile contro l’Italia reduce dal Partido del siglo con la Germania in semifinale. Adolfo Fantaccini riesce infatti a miscelare con armonia tutti gli aspetti della società dell’epoca, dallo sport alla musica fino alle conquiste sociali che hanno poi caratterizzato e improntato i successivi anni a venire. Un mosaico composto da tanti tasselli dai colori vividi eppure velati da una delicata patina malinconica, una storia che accoglie il lettore (anche quello non appassionato di calcio) accompagnandolo in un viaggio nel tempo così lontano e al contempo così vicino.

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Recensione La vita intima di Niccolò Ammaniti: deludente e irritante

La vita intima di Niccolò Ammaniti va amaramente ad aggiungersi al filotto di romanzi tanto deludenti quanto scritti molto bene, quasi un leitmotiv di molte uscite recenti, perlomeno di autori best-seller. In un certo senso il libro riflette in modo simmetrico la protagonista Maria Cristina, che in tutta onestà ha ben poco da offrire oltre al proprio aspetto fisico da “più bella del mondo”. Anche se, a guardare bene, quel riconoscimento così stucchevole è di troppi anni prima e nel frattempo anche quel fumo che nasconde un arrosto non entusiasmante si è un po’ guastato.

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Recensione Tasmania di Paolo Giordano: la sovrabbondanza e il nulla

C’è una precisa frase di Tasmania di Paolo Giordano che appare a circa tre quarti del romanzo e che ha impresso un piccolo solco a proposito del destino di questa storia così come tante altre. Una frase che fa da spartiacque netto tra la sensazione di godibile lettura che con un po’ di fatica si era trascinata fino a quel momento e l’improvviso affaccio su un ripido abisso.

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Recensione di Guarda le luci, amore mio del premio Nobel Annie Ernaux

Gli ipermercati sono un universo inesauribile di storie, di intuizioni, di personaggi, di dialoghi, lo sanno bene tutti gli scrittori in cerca di un po’ di ispirazioni. Ricordo almeno un paio di videogioci ambientati tra le corsie, ma non ero a conoscenza di un romanzo e invece a scriverlo è stato nientemeno che la sempre brillante Annie Ernaux, recente vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura 2022, con il curioso e piacevole Guarda le luci, amore mio (Regarde les lumières mon amour) edito in Italia da L’Orma con traduzione di Lorenzo Flabbi.

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Recensione Mussolini il capobanda di Aldo Cazzullo

Per accompagnare un brevissimo viaggio di andata e ritorno in auto a Lione ho ascoltato l’audiolibro di Mussolini il capobanda di Aldo Cazzullo. Una scelta più che soddisfacente, perché il noto giornalista e scrittore originario di Alba è riuscito a confezionare un lavoro ben strutturato e organizzato in capitoli ragionati e bilanciati. Il sottotitolo dell’opera indirizza subito su quale sia l’obiettivo di questo saggio ovvero perché dovremmo vergognarci del fascismo.

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Recensione Spatriati: la grossa delusione del 2022

Non sono solito abbandonare libri durante le letture, mi sembra una mancanza di rispetto nei confronti dell’autore e di tutte le persone che ci hanno lavorato. Ma a volte la tentazione è forte e persistente e diventa quasi una violenza contro se stessi proseguire, come nel caso di Spatriati, il romanzo di Mario Desiati che si è aggiudicato il Premio Strega 2022. Dopo aver apprezzato davvero molto il precedente vincitore, Due Vite di Emanuele Trevi, mi ero approcciato a questo romanzo con buoni intenti, che si sono però irrimediabilmente sgretolati dopo poche pagine.

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Recensione La casa delle luci di Donato Carrisi: incongruenze e debolezze

La casa delle luci di Donato Carrisi (Longanesi) prosegue la serie con protagonista Pietro Gerber e aggiunge nuovi tasselli (perdendone per strada altri) a vicende che si tengono per mano da un romanzo all’altro: la delusione del precedente La casa senza ricordi mi aveva portato ad attendere una risposta letteraria dell’autore a una storia che aveva lasciato troppo in sospeso, poggiandosi su soluzioni poco credibili per essere accettate. Il nuovo lavoro non cambia sentiero, riuscendo finalmente a concludere nell’ultima pagina un qualcosa di iniziato con la prima, ma dimenticandosi (o, fingendo di dimenticare) troppi particolari.

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L’abisso de Gli ultimi giorni di Marco Pantani

C’è un’immagine precisa che balena ogni volta che penso alla storia di Marco Pantani e in modo particolare al suo epilogo: è come galleggiare proprio al di sopra di un abisso oceanico e guardare giù con una maschera da sub, nelle sue terrificanti profondità, cercando di scorgere il fondale attraverso chilometri di acqua scura. Era da quindici anni che volevo leggere Gli ultimi giorni di Marco Pantani di Philippe Brunel e finalmente ci sono riuscito, ritrovandomi a bordo di un batiscafo che trasporta dritti verso i vertiginosi baratri dell’animo umano.

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C’era due volte – spiegazione del finale del thriller di Franck Thilliez

Qual è la spiegazione del finale del formidabile thriller C’era due volte di Franck Thilliez, pubblicato in Italia con Fazi Editore e con la traduzione di Federica Angelini dall’originale Il était deux fois? Si può rimanere un po’ disorientati dalle ultime pagine, che scorrono veloci e dense di avvenimenti e rivelazioni, richiedendo una seconda lettura e qualche capatina ai vari capitoli precedenti. Questa recensione, ça va sans dire, sarà pregna di spoiler e quindi si rivolge in modo particolare a chi cerca di soffermarsi sull’enigma nell’enigma di questo magistrale lavoro.

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Recensione Nella terra dei peschi in fiore di Melissa Fu

Che inizio potentissimo quello di Nella terra dei peschi in fiore di Melissa Fu, tradotto in italiano da Barbara Ronca per Editrice Nord dall’originale Peach Blossom Spring. Cino-americana nata e cresciuta negli Stati Uniti e ora trapiantata nel Regno Unito, l’autrice ha narrato le vicende della propria famiglia in quasi un secolo dagli anni ’30 con la continua fuga dagli invasori nipponici passando per la nuova vita a Taiwan in occasione del conflitto tra comunisti e nazionalisti per poi spostarsi oltreoceano negli Usa fino ai giorni nostri, negli ultimi tre quarti della storia. Questo è un classico libro “in discesa” che sfrutta il potente abbrivio iniziale per arrivare al traguardo seppur perdendo un po’ di mordente: rimane comunque una lettura assai consigliata.

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